La scuola ha una funzione
importantissima nella formazione dell’individuo, e quindi della società. Difatti la
società è l’insieme delle individualità, e viene da sé capire che per
migliorare la società bisogna migliorare l’individuo. È l’individuo che
interagisce con il proprio simile all’interno della società nei luoghi di
lavoro, nei posti di potere, nei posti dirigenziali societari, nei posti
decisionali ed istituzionali dove si varano le leggi, nella vita quotidiana,
come al mercato o quando si guida l’automobile. La prima formazione
dell’individuo avviene in famiglia, ma gli altri due fattori di
educazione sono la scuola e la società stessa. Sono questi due
fattori che dovrebbero sopperire alle carenze familiari a livello di formazione
sociale e comportamentale. Riguardo tale aspetto bisogna considerare che è
istruzione anche il comportamento sociale. Migliorare
la società non serve solo a migliorare il presente ma serve a migliorare il
futuro dell’umanità, la quale in caso contrario agonizzerà in una società che
sarà peggiore di una giungla.
Una nuova riforma
scolastica che migliori il sistema scolastico dagli asili alle università è
propedeutica alla formazione di una società migliore. Tale riforma ha
l’obiettivo di colmare (almeno in parte) il distacco esistente nella scuola tra
“nozionismo” e “società” pensando anche alla formazione dello scolaro come
individuo sociale.
Tale riforma prevede la
rivalutazione del ruolo dell’insegnante, unitamente ai mezzi ed ai supporti
didattici, e fondamentalmente prevede l’inserimento nelle scuole di ogni
livello e specializzazione di nuove materie di carattere contemporaneo e
sociale, ma anche culturale, che aprano la mente degli allievi, che sviluppino
la capacità di analisi, che stimolino il ragionamento, che insegnino a porsi
delle domande ed a ricercare il perché degli avvenimenti, che sviluppino una
maggiore sensibilità verso il resto del mondo, verso la società, verso le
persone, l’ambiente e gli animali. Tutto questo avvalendosi anche di mezzi più
moderni e di modalità didattiche più moderne.
Ecco le materie che penso
bisognerebbe inserire:
1) “Educazione Sentimentale”. L’obiettivo di tale
materia è quello di insegnare più equilibrio e più maturità agli adolescenti nella gestione dei rapporti
sentimentali. È importante che i ragazzi sappiano cosa capita nella realtà
fuori dalla famiglia e dalla scuola. Quindi si potrà parlare sia di storie
belle e sia di storie brutte. Tale materia può risultare propedeutica contro i
femminicidi e contro lo stalking. È importante insegnare ai ragazzi (ragazzi e
ragazze) a vivere con equilibrio i rapporti di coppia, ed è importante
insegnare loro un maggiore rispetto e sensibilità verso il partner. È
altrettanto importante insegnare, a chi ha già tale sensibilità, a difendersi
da un partner che invece è prepotente. Queste informazioni ed una maggiore
sensibilità al riguardo le si possono dare aprendo un dibattito in classe sui
vari fatti di cronaca sui giornali. Anche l’utilizzo di cortometraggi fatti
apposta sui quali poi aprire un dibattito è un mezzo didattico molto utile.
2) “Rispetto
per l’ambiente”. L’obiettivo è quello di sviluppare nei ragazzi il sentimento
di rispetto per l’ambiente. Si può studiare dal piccolo fatto individuale, dalla
batteria della automobile buttata sul ciglio della strada, dallo smaltimento
dell’olio da cucina dopo essere stato utilizzato, dalle discariche abusive, ai
grandi disastri ambientali attuati dall’uomo nel mondo. In pratica insegnare a vedere
le conseguenze di quando l’uomo usa prima le mani e poi la testa, ed iniziare a
pensare che se si usano prima le mani e poi la testa ci sono delle conseguenze
negative. Una particolare attenzione in questa materia deve essere rivolta allo
studio per le energie alternative e per l’edilizia ecologica.
3) “Rispetto
per gli animali”. Inserire dalle elementari alle superiori comprese dei libri
di testo che parlano di storie di animali. Si potrebbe anche invitare l’autore
del libro di testo a fare una presentazione del libro. Sarebbe utile invitare
anche chi gestisce i canili, ed al riguardo inserire nel programma di studio
anche le normative per la tenuta dei ricoveri degli animali. Rendere
obbligatorio da programma una volta l’anno anche la visita guidata ad un centro
che si occupa di recupero di animali, come la LIPU od altri centri, compresi i
canili. Tutto questo serve a sensibilizzare i ragazzi a vedere gli altri
animali come esseri viventi capaci di avere anche sentimenti ed emozioni, e
meritevoli comunque di rispetto. Bisogna ricordare che chi rispetta gli animali
generalmente rispetta anche le altre persone.
4) “Filosofia”.
Lo studio dei filosofi classici, da Seneca, Platone e precedenti, fino ai
filosofi contemporanei è certamente interessante, ed è senza dubbio anche molto
importante in una società come quella nostra contemporanea che non si pone più
tante domande, e che è formata da individui che non si fanno poi tanti
scrupoli. Imparare a rimettere in moto i neuroni del cervello atrofizzato dai
videogames e da ore di televisione insulsa o da internet pirata è certamente
difficile, ma fondamentale per i nostri giovani e per la nostra società
presente e futura. Porsi le domande che si sono posti i grandi filosofi del
passato, imparare a vedere il mondo sotto altre angolature e, perché no,
imparare a prendere la vita con un po’ più di filosofia, è una procedura
mentale che fa bene all’individuo. Filosofia è una importante materia di
cultura generale, e non solo. Filosofia è una materia che apre la mente (e la
mente degli italiani è stata per troppo tempo sopita).
5) “Comportamento”.
Insegnare dalle più basilari regole di educazione, alle informazioni del
galateo. Quante volte vi è capitato di incontrare un ragazzetto nell’atrio del
condominio che nemmeno vi saluta e che apre l’ascensore ed entra prima lui
senza nemmeno dirvi “prego” per farvi entrare nonostante siate una persona
anziana e carica di pacchi della spesa, calpestando così la vostra persona con
la più totale indifferenza e maleducazione? Queste cose dovrebbe insegnarle la
famiglia, ma quando la famiglia è carente, allora deve insegnarle la scuola. La
società si migliora anche da queste piccole cose. Ed è un’educazione ad avere
una maggiore sensibilità nei confronti del prossimo. In tale materia si
dovrebbe inserire anche lo studio di altri due aspetti sociali e
comportamentali. L’analisi della visione che si ha della donna all’interno
della società nei mezzi di comunicazione.
E l’analisi dell’utilizzo positivo e negativo dei mezzi scientifici e
tecnologici creati dall’uomo da parte dell’uomo stesso.
6) “Conoscenza
delle altre culture”. Il mondo è globalizzato e la conoscenza delle altre
culture è molto importante, e porta ad averne rispetto. Studiare le tradizioni,
gli usi ed i costumi degli altri popoli, dal modo di vestire al modo di
mangiare, serve ad ampliare la conoscenza del mondo e ad aprire la mente. L’uso
didattico di documentari può risultare molto utile. Attualmente tali
informazioni rientrano nell’insegnamento della materia di geografia, mentre
andrebbero invece scorporate ed ampliate. In pratica il mondo andrebbe studiato
sotto l’aspetto morfologico, storico, e culturale, per certi verso si potrebbe
dire in modo tridimensionale. Ciò può essere fatto anche dallo stesso
insegnante, ma sviluppando maggiormente tutti e tre questi aspetti per ogni
Paese e continente.
7) “Analisi
storica”. Personalmente ho un brutto ricordo della storia, come un qualche cosa
di noioso fatto di date che scandiscono una successione di guerre senza mai la domanda
iniziale del “perché?”. Bisognerebbe cambiare il modo in cui si insegna la
materia “storia” nelle scuole trasformandola in “analisi storica”. Porsi
domande sul perché di determinati avvenimenti, se la causa scatenante di una
guerra è l’invidia, la ricerca di potere, e gli interessi economici. Domandarsi
come poteva essere lo scenario della guerre se venivano fatte scelte diverse
nelle battaglie, un po’ come una partita a scacchi. Analizzare la situazione.
Certamente di insegnanti che già di proprio stimolano gli allievi ad un
ragionamento ci saranno stati negli anni passati, ma sono eccezioni. Ecco che
per questa materia gli insegnanti dovrebbero potere seguire un programma di
aggiornamento, e coloro i quali saranno insegnanti in futuro dovrebbero già
essere formati per questa materia in tale modo.
8) “Struttura
dello Stato e principi fondamentali della Costituzione italiana”. Tale materia
potrebbe non essere una materia a parte ma inserita nella materia di
“comportamento”. L’importante è che queste informazioni vengano studiate dai
ragazzi e che vengano approfondite nell’ultimo anno delle scuole superiori in
quanto con la maggiore età si ha la possibilità di votare e spesso manca
un’informazione sulla struttura istituzionale e politica dello Stato, oltre ad
una basilare informazione della costituzione italiana. Informazioni che sono
importanti.
Fino a cinquanta anni fa vi
era in Italia un alto tasso di analfabetismo. Questo problema è stato oramai
risolto, dal dopoguerra in poi. L’istruzione
scolastica è progredita negli anni, ma è ancora carente in alcuni aspetti e per
certi versi non è al pari dei problemi della società. In pratica, prima l’uomo ha imparato a scrivere, adesso
deve imparare anche a pensare.
È chi sta nei posti di potere
istituzionale che può (e deve) pensare a modificare alcune impostazioni di
insegnamento dei valori e della mentalità all’individuo. Quindi la classe
politica non può (e non deve) continuare ad ignorare tale problematica. In
futuro ci vorrebbe una nuova impostazione scolastica che stimoli
l’essere umano a ragionare, a porsi domande ed a trarne risposte con spirito critico,
una istruzione scolastica che spinga l’uomo a migliorare internamente come
individuo e nel proprio rapporto con gli altri all’interno della società. Ma per migliorare ci vuole volontà e
metodo. Volontà da parte della classe politica di attuare una nuova
impostazione scolastica finalizzata a migliorare il tessuto sociale, e metodo
nell’individuare le giuste modifiche da apportare al sistema scolastico.
Oltre a ciò bisogna fare
ulteriori considerazioni:
Il
ruolo degli insegnante
Il ruolo dell’insegnante andrebbe rivalutato. Oggi è molto
difficile svolgere questo compito. Per certi versi è anche demotivante. Mancano
da diversi anni i mezzi per potere svolgere al meglio la propria opera
didattica. I continui tagli all’istruzione creano danni anche sotto l’aspetto
tecnico. In più ci sono casi nei quali gli insegnanti si trovano a dovere
combattere non solo contro l’ignoranza di comportamento degli allievi ma anche
contro quella dei genitori. Quante volte degli insegnanti che hanno ripreso per
un motivo valido un allievo si sono poi ritrovati minacciati dai genitori di
questo allievo. Si tratta di casi particolari ovviamente, che rientrano già in
un imbastardimento avanzato della società. (È altrettanto ovvio che nel caso in
cui un maestro si comporta male nei confronti degli allievi, come è capitato
troppe volte recentemente nel caso dei maltrattamenti sui bambini negli asili, tale
maestro è giusto che sia punito e sanzionato). Inoltre, in tale nuova
impostazione scolastica più ampia anche gli
insegnanti dovrebbero essere formati in modo più moderno in modo che
possano insegnare agli alunni una visione più ampia della società.
Supporti
e mezzi didattici
Utilizzo di giornali, internet,
cortometraggi, documentari, e film, per l’analisi della situazione e per la successiva
discussione sull’argomento. Tali mezzi possono essere utilizzati nella
didattica di ogni materia, dalla storia alla chimica alla educazione fisica. In
più l’inserimento di libri di narrativa come libri di testo riguardanti le
varie problematiche, quindi sul rispetto per la donna in Italia e nel mondo,
sul rispetto per l’ambiente e per gli animali. Ma oltre ai mezzi didattici di
supporto è fondamentalmente la mentalità dell’insegnante che deve cambiare come
modalità, soprattutto all’interno delle nuove materie inserite di carattere
sociale.
Supporto
psicologico
Un supporto psicologico
andrebbe messo in ogni istituto scolastico. Tale figura potrebbe essere di
aiuto non solo agli allievi ma anche agli insegnanti nell’affrontare eventuali
situazioni particolari che si creano in ambito scolastico, e potrebbe
coadiuvare i rapporti tra allievo, insegnante, e genitori sempre nei casi di
particolare difficoltà. Inoltre potrebbe svolgere anche un importante compito
che la scuola dovrebbe considerare. La scuola dovrebbe prevedere una serie di
incontri di supporto ai genitori (obbligatori) nelle elementari e nelle medie
nei quali si espongono gli aspetti negativi dei videogiochi particolarmente
violenti e di tutti quegli input negativi che possono provenire dall’ambiente
familiare, compreso l’uso indiscriminato di internet e della televisione.
Paiono cose scontate, ma per molte famiglie non lo sono affatto. Si tratterebbe
quindi di dare un supporto, una informazione più completa alle famiglie stesse,
sopperendo in parte ad anni di macellazione sociale ed imbastardimento
mediatico attuati a favore solo di lobby che spingono un prodotto sul mercato
per avere il guadagno indipendentemente dal danno sociale che ne deriva (con il
tacito consenso della politica che non si è preoccupata di tale
problematica).
Input
della società nella vita quotidiana
Bisogna riflettere sul ruolo
che giocano determinati input all’interno della società per la formazione dei
bambini e quindi dell’individuo. La società dà una informazione sia positiva e sia
negativa. Televisione, pubblicità, internet, informazioni
dalla società, videogiochi, per non parlare dell’assurdità del poker
on-line (che dovrebbe essere vietato anche agli adulti). Tutte informazioni
che la società, e quindi la politica, dovrebbe rivedere e riportare nel giusto
limite. Certamente non si può e né si deve tenere un bambino od un adolescente
nella bambagia tenendolo isolato dagli avvenimenti del mondo e dagli input sia negativi
e sia positivi che ci circondano. Sarebbe come tenere un pesce in un acquario e
non nel mare non insegnandogli a nuotare. Quindi i ragazzi più svegli sono e
meglio è. Ma c’è un limite a tutto, e soprattutto alle informazioni
diseducative che possono fare crescere male una pianta. Anzi sarebbe il caso di
aumentare le informazioni positive ed educative nei mezzi di informazione di
massa come la televisione e la pubblicità in internet, o attraverso i
cartelloni pubblicitari. Queste iniziative sono state già prese in passato dal
Ministero della salute attraverso la Pubblicità Progresso. Perché non
utilizzare anche questi mezzi per indirizzare la società verso un comportamento
migliore? Del resto si sa, la pubblicità è l’anima del commercio, ed in questo
caso, pur non trattandosi di commercio, la pubblicità può essere un ottimo veicolo
di informazione.
Uno Stato lo si può intendere
anche come l’organizzazione e la gestione della Nazione e della sua società.
Ecco perché è importante anche la lungimiranza
nella gestione della società. Lungimiranza che si dovrebbe
attuare non solo con le strategie agricole, energetiche, ed economiche, ma
anche in un miglioramento dell’individuo appartenente alla società.
Una società migliore vuole
dire una società con meno criminalità, con meno mafia, con meno corruzione, con
meno problemi. Ecco che si ritorna all’importanza dell’istruzione.
L’istruzione è un diritto ed un servizio
al tempo stesso. Un diritto per i cittadini, ed un servizio che lo Stato deve
mettere a disposizione per i cittadini in un'ottica ed in una impostazione
lungimirante. La scuola dovrebbe formare
l’individuo non solo da un punto di vista nozionistico e professionale,
ma anche come individuo sociale. Il vantaggio sociale che se ne ricaverà è
scontato. Forse non immediato, ma nel tempo ne gioverà la società. Questo è un
modo lungimirante di impostare la società e la scuola. La scuola italiana è
rimasta molto indietro al riguardo. Si può dire che per certi versi negli ultimi
anni è regredita. Forse non vi è stata la capacità di sviluppare la scuola. O
forse non vi era semplicemente la convenienza a migliorare l’istruzione dato
che è molto più facile gestire un branco di pecore che un gruppo di tigri agguerrite
od una massa umana dotata di spirito critico capace di pensare con la propria
testa. (L’Italia degli ultimi 40 anni è stata gestita da una classe politica
impegnata a fare i propri giochi di potere ed a mettersi le mani in tasca per
riempirle, non c’è stata né la testa e né la voglia di sviluppare alcuna
impostazione nazionale su di un’ottica lungimirante. E non ve ne era neanche la
necessità dato che la barca galleggiava. Così comandante, equipaggio e
passeggeri, cantavano tra una bottiglia di birra ed una di whiskey, incuranti
del fatto che si andava verso il baratro. Basta pensare alla strategia
economica, energetica ed agricola, totalmente assente ed autodistruttiva negli
ultimi anni. Quindi la miopia dell’istruzione rientra in una miopia generale.
Del resto, se uno non ci vede non ci vede!).
P.S.: Se qualche lettore
desidera contribuire con idee e suggerimenti a tale iniziativa, od aprire
semplicemente una discussione su uno dei punti trattati, può lasciare un
commento di seguito all’articolo.
Angela Pensword 21/07/2013
Copyright
© AngelaPensword
Saggissime parole le tue cara Angela. E la cosa grave è che si continua ad usare il condizionale quando invece tali provvedimenti dovrebbero (ariecco il condizionale!)essere una realtà, senza tuttavia mai dimenticare di rinforzare le basi dell'istruzione, prima fra tutte una buona conoscenza della nostra lingua.
RispondiEliminaUn saluto da un'aliena terrestre. :)
Segnalo l'interessante post della mia amica Paola. http://iperspazi.blogspot.it/2013/08/alieni-scuola.html
RispondiEliminaEcco il secondo post di Paola in argomento. L'ho trovato interessante e ve lo segnalo. http://iperspazi.blogspot.it/2013/08/alieni-scuola-parte-2a.html
RispondiEliminaRiporto un bellissimo articolo di Mariangela vaglio in argomento. In evidenza (tra gli altri) questo concetto: ..."il problema della scuola italiana non siano “solo” i soldi. E’ che bisognerebbe che qualcuno discutesse poi decidesse che cosa è la scuola, a che cosa serve e come va di conseguenza impostata."... Ecco il link: http://nonvolevofarelaprof.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/04/19/scuola-ma-siamo-sicuri-che-il-problema-siano-solo-i-soldi/
RispondiEliminaIo aggiungerei EDUCAZIONE STRADALE. Nella scuola bisognerebbe insegnare segnaletica stradale e comportamento stradale, con tanto di libri di testo. Vedo questi quattordicenni che sfrecciano con i motorini incuranti del pericolo per loro e per gli altri, e senza rispettare i segnali. E' una problematica che incontriamo appena usciamo di casa. Lea.
RispondiEliminaInteressante articolo dal magazine Eticamente che parla del metodo Montessori per i bambini.
RispondiEliminahttp://www.eticamente.net/14989/leducazione-secondo-maria-montessori.html
Ecco una proposta che partirà a breve pensata con i colleghi di Italia Libera e Attiva
RispondiEliminahttp://angelapensword.blogspot.it/2013/11/prossima-attivita-dellassne-onlus.html
Bertrand Russell disse: “l’educazione dovrebbe mirare alla libertà della mente dei giovani e non al suo imprigionamento in una armatura di dogmi”.
RispondiEliminaIn pratica: ... insegnare ad usare la testa, ad analizzare, a ragionare, a capire le situazioni ed i problemi della vita e sociali e non solo i problemi matematici, sviluppare lo spirito critico, la fantasia, e l'inventiva ... insomma insegnare in un altro modo, non solo nozioni pure che cadono dall'alto, non solo date storiche ma analisi storica, non solo geografia ma cultura dei popoli che abitano quelle zone, non solo questioni nozionistiche ma problemi sociali, ... e ovviamente ... non scordiamoci l'italiano e la nostra cultura ...
Sarebbe il caso di sostituire i libri scolastici di carta con l'utilizzo di i-pad e tablet. Per ridurre il peso dei libri che noi ragazzi ci dobbiamo portare dietro andando a scuola, ed anche sarebbe vantaggioso economicamente perché non dovremmo più comprare tutti gli anni dei libri nuovi ma solo gli aggiornamenti.E ci sarebbe un risparmio anche di carta a favore degli alberi. Questa novità converrebbe anche agli editori in quanto la produzione di un e-book ha meno costo e uguale guadagno. Giulio.
RispondiEliminaE' vero. Bisognerebbe insegnare anche questo. O comunque sensibilizzare i ragazzi su tale problematica ed indirizzarli verso un comportamento che preveda rapporti sicuri e maggiormente prudenti. Ecco un articolo di Valeria Gandus che evidenzia la poca informazione al riguardo nelle scuole a prevenzione della malattia, su Il Fatto Quotidiano del 01/12/2013
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/01/aids-agnoletto-non-si-fa-prevenzione-regioni-in-difficolta-a-sostenere-la-spesa-per-i-malati/796751/